Non posso certo lamentarmi del mio blog, visto che fa un numero più che soddisfacente di contatti rispetto a quello che è l’argomento ed il pubblico potenziale, però credo che questo sia uno di quei post che farà 4 visite di cui una mia per pubblicarlo e una seconda – sempre mia – per rileggerlo. Ci posso fare poco: a me piace scrivere questi articoli (beninteso senza la velleità di rappresentare una voce attendibile) piuttosto che raccontarvi la vita del paziente SLA. La conoscete già bene, purtroppo, che siate malati o familiari.
Cominciamo con la solita premessa che per chiarezza metto in ogni mio scritto ed in rosso. Leggila nelle righe che seguono perchè devi sempre aver ben presente che chi ti parla non è un medico nè un ricercatore, ma solo il figlio di un ammalato di SLA che ti racconta quello che ha capito, sapendo che può trattarsi di una stronzata.
Ricorda sempre che non sono un medico, quanto leggi in questo sito è solo il racconto di una storia e del mio parere personale. Per informazioni attendibili e per qualsiasi iniziativa devi consultare un medico.
Oggi ti parlo della sirtuina-1 deacetilasi NAD-dipendente, non chiedermi cosa sia perchè non ne ho idea. Però so che è importante.
Dovrebbe essere una sorta di proteina che viene fatta da tal gene SIRT1 ed è regolata da un enzima che si chiama anch’esso SIRT1. Non mi spingo oltre, perchè veramente non ci ho capito un cazzo, ma come ti dicevo è un qualcosa di rilevante. Come faccio a saperlo? Semplice: perchè ormai persino seduto sul Wc leggo gli studi scientifici, dai quali estrapolo ora qualche citazione e te la metto qui.
Genetic supplementation of SIRT1 can ameliorate a mutant SOD1-linked ALS mouse model … Future studies shall include testing potential benefits of pharmacological enhancement of the deacetylation activity of SIRT1 after the onset of the symptom
SIRT1 constitutes a unique molecular link between aging and human neurodegenerative disorders and provides a promising avenue for therapeutic intervention
Sirtuins have received a lot of attention in biological functions associated with metabolism, survival development, and most recently, neurodegeneration. The versatile role of sirtuins can be readily redirected for drug discovery studies for novel treatment in amyotrophic lateral sclerosis (ALS), as presented in this highlight, by sirtuin-mediated ketogenic responses influencing mitochondrial function
sirtuin enzymes are still potential therapeutic targets in a variety of human diseases including cancer, diabetes, inflammatory disorders and neurodegenerative diseases, including ALS
Altered sirtuin levels have been observed in both SOD1-G93A mouse models and patient tissue, suggesting that the sirtuin family may be a disease target both in ALS mouse models and humans.
Potrei andare avanti per ore. Praticamente spiega come SIRT1, se “stimolato”, potrebbe dare una mano a contrastare la neurodegenerazione nella SLA, infatti sia nel topo sia nell’essere umano (con SLA) sono state riscontrate alterazioni in tal senso. Perciò, si pensa che un possibile potenziamento di questo diavolo di SIRT1 subito dopo l’esordio dei sintomi potrebbe contribuire a… Beh, non dico a cancellare la SLA dal tuo midollo spinale – quello non lo so – ma almeno a pigiare più forte il pedale del freno. Insomma, a rallentare. Non preoccuparti – da quando ho a che fare con la SLA – anche a me la parola rallentare fa già girare i coglioni, perchè naturalmente vorrei si potesse migliorare sempre di più anzichè peggiorare solo più lento. Ma che ci piaccia o no è così, quindi inutile sprecare tempo in polemiche sulle quali nessuno, finora, può farci granchè.
Torniamo al “Sirt-uno” che – parrebbe – più spinge e meglio è, almeno per chi ha una SLA. Dopo aver letto le pubblicazioni sul SIRT1 sono andato a cercare se esistesse un modo per farlo pompare come quando Gabry Ponte remixa Gam Gam (una vecchia canzone ebraica rifatta da discoteca, che i tamarri della mia epoca ricorderanno). Scopro che sono allo studio farmaci per raggiungere l’obiettivo. E alla frase “sono allo studio farmaci” mi fermo e mi rigirano i coglioni uguale a quando sento “rallentare“. Non ce l’ho mica con qualcuno, sia chiaro, ma sono termini che fanno incazzare. Chi la SLA ce l’ha, mi capirà.
Così decido di approfondire, d’altronde stanno ancora cercando il farmaco per ridurre la Proteina C Reattiva (più è alta e più la SLA corre) quando questa – secondo la mia modestissima e non scientificamente provata esperienza – si può ridurre mangiando bene e prendendo degli integratori validi. Vuoi mai che anche stavolta qualcosa di utile esiste, intanto che “sono allo studio farmaci“?
In effetti sono parecchie le evidenze che dimostrano una possibilità di far funzionare di più il SIRT1, nel mentre che trovano la pastiglia. Che poi bisogna vedere quanto funzionerà meglio il farmaco, ma questa è una opinione ancora meno qualificata delle altre, che già non lo erano. Proseguiamo.
Although treatment with dietary resveratrol, a SIRT1 activator, was not sufficient to exert any impact on disease outcomes, intraperitoneal injection of resveratrol led to a significant improvement in both symptoms and survival in the SOD1-G93A mouse model of ALS
Qui spiega che dare resveratrolo come integratore non ha prodotto chissà quali miracoli, mentre iniettandolo in via intraperitoneale c’è stato un significativo “miglioramento” (dice così, ma secondo me intende sempre “rallentamento”) sia nella sintomatologia sia nella sopravvivenza del topo SLAmmalato.
High dose group in vivo showed relatively stronger activities of anti-aging and stimulating SIRT1 level than CR. In conclusion, resveratrol and CR showed similar anti-aging activities on SIRT1 signaling, implicating the potential of resveratrol as a CR mimetic.
Figata! Somministrando resveratrolo (orale, penso) ad alte dosi e in vivo, si è notata una relativamente potente stimolazione del SIRT1. Più della CR, che non sta per provincia di Cremona ma per Caloric Restriction (cioè mangiare poco!). Alla fine gli autori sostengono che “resveratrolo + mangiar poco” pòmpino il SIRT1. Ora non metterti a digiunare, che poi mi vai in denutrizione ed è un casino! Non prendere iniziative senza il medico, per carità!
Ancora uno studio, il quale confermerebbe che del tutto rincoglionito non sono.
Chronic Silymarin, Quercetin and Naringenin Treatments Increase Monoamines Synthesis and Hippocampal Sirt1 Levels Improving Cognition in Aged Rats. Polyphenols have beneficial neurological effects delaying cognitive and motor decline in aging due to their antioxidant, antiinflammatory and neuroprotective properties. These effects could be related to SIRT1 activation
Ai topi hanno dato dosi da cavallo di… Silimarina! Ce l’ho, evvai! Quercetina! …ce l’ho! E… Naringenina …ternooo!!! E il SIRT1 s’impenna! Sì, perchè anche io e da un pezzo davo (e tuttora do) silimarina, quercetina e naringenina. Ho un dubbio sulle dosi, nel senso che secondo me per quanto io ci dia dentro sono comunque ancora troppo scarse, e sì che sui milligrammi non ho certo il braccino corto, credimi. Ho notato, però, che quando sperimentano un integratore e questo dà un risultato, le dosi le caricano giù di brutto. Attenzione al fai-da-te, gli integratori sono di libera vendita ma potenziali effetti collaterali – specie per chi ha in corso patologie serie – sono in agguato. Quindi occhio.
Bene, spero di averti spiegato in modo comprensibile un altro meccanismo interessante, dietro il quale ho dovuto strolicare parecchio (non faccio di mestiere il neurologo, tanto per intenderci) e di averti illustrato con semplicità come la scienza stia cercando di trovare la maniera di sfruttarlo.
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Ciao
Effettivamente le Sirtuine sembrano svolgere un azione protettiva anche nei soggetti che hanno la SLA.
Un fattore genetico che predispone alla SLA è il polimorfismo all’enzima SOD, che è un enzima in grado di neutralizzare lo ione superossido a livello del tessuto nervoso. Inoltre a prescindere se funziona o meno la SOD, questa può essere attivata dalle SIRTUINE ed inibita dalle GCN5. Le GCN5 aggiungono acetili alla SODdisattivandola, mentre le SIRT fanno il lavoro opposto. Per far funzionare a buon reggime le SIRT, la bibliografia scientifica suggerisce di praticare “Il digiuno Intermittente (da non confondere con il digiuno)”, la restrizione dietetica della Metionina (che in poche parole consiste nel moderare il consumo di carne e formaggi), l’integrazione moderata di Niacina (vitamina B3), ma non della Nicotinammide (un altra forma di vitamina B3), e l’uso di Bioflaconoidi (quercetina, naringina, apigenica, curcumina, acido ferulico, resveratrolo, proantocianidine, picnogenolo, etc). Tutti questi fattori aumentano i livelli cellulari di NAD che è il substrato delle SIRTUINE per poter distaccare i gruppi acetili dalle cvarie proteine neuroprotettive compresa la SOD. Inoltre la curcumina e qualche altro bioflavonoide che non ricordo, funge anche da inibitore della GCN-5.
Un nemico delle Sirtuine sono gli enzimi CD38 e SARM, che sotto stimolo delle citochine infiammatorie, si attivano e distruggono il NAD (substrato di SIRT), trasformandolo in ADPR e cADPR che sono dei mediatori dell’infiammazione; I Bioflavonoidi “come accennato prima”, aumentano i livelli di NAD, proprio perché inibiscono i CD38 ed i SARM.
Spero che ci hai capito qualcosa – Ciao
Sei stato molto preciso come piace a me. Può essermi sfuggito qualche tecnicismo (ma neanche poi molti 🙂 ), ma avendo letto molti studi sul tema ho trovato riscontro in quanto hai scritto. Ho sempre impiegato molti dei bioflavonoidi che hai menzionato, e ritengo (viste le pubblicazioni) che abbiano svolto il loro lavoro. Non possono fare i miracoli, lo sappiamo, ma tra il miracolo e il non-fare-nulla c’è una via di mezzo che ho sempre ritenuto importante. D’accordissimo – lo dicono gli studi – sulla caloric-restriction o sull’intermittent fasting. Grazie del tuo commento prezioso.