SLA guarigione – Lo so, dicendo che uno è quasi guarito rischio di attirarmi le ire di qualcuno magari un po’ superficiale, per questo prima di insultarmi o darmi del bufalaro leggi bene il testo dell’articolo.
Ricorda sempre che non sono un medico, quanto leggi in questo sito è solo il racconto di una storia e del mio parere personale. Per informazioni attendibili e per qualsiasi iniziativa devi consultare un medico.
Tra le pubblicazioni scientifiche ce n’è una del 2008 (quindi direi verificata almeno sulla carta, non parliamo infatti di epoche anteguerra) in cui si parla di un tizio diagnosticato di SLA e poi guarito – quasi del tutto – grazie all’antibiotico. Cito testualmente dalla pubblicazione:
…the first verifiable case of a significant and progressive motor neuron disease (MND) consistent with amyotrophic lateral sclerosis that resolved during treatment with i.v. ceftriaxone…
Attenzione: ciò non significa certo che la SLA si cura col ceftriaxone. La medicina stessa ci avverte di quanto la diagnosi di SLA sia complessa e sia necessario un percorso “per esclusione”. Questo per dirti che è inutile che ora pensi anche tu di prendere del ceftriaxone senza motivo: ti faresti un danno. Ciò che ti sto semplicemente raccontando è un caso divenuto – negli USA – di pubblico dominio anche su alcuni media, per la portata dell’evento.
Come già ho scritto, non sono un dottore e mi limiterò a dirti quello che ho compreso dalla vicenda, ma non prendermi alla lettera perchè non sono una fonte qualificata.
Questo è ciò che ho capito.
- Il tizio è stato diagnosticato di SLA
- Nel percorso di diagnosi differenziale gli sono stati fatti gli esami per escludere una neuroborreliosi. L’esito fu negativo
- Lui si incaponì e rifece più volte e con diversi metodi i test finchè uno uscì positivo
- A quel punto iniziò terapia antibiotica, senza apparenti benefici. Le condizioni fisiche andavano via via peggiorando, ma ancora la progressione non era in fase avanzata
- Anzichè desistere, il tipo rilancia: raddoppia le dosi e prosegue per mesi finchè…
- …finchè qualcosa succede e inizia pian piano a migliorare
- Il tipo riporta che sospendendo l’antibiotico il peggioramento riprende, quindi si trova costretto a prolungare per tempi biblici le infusioni. Nel suo caso non si trattava del noto e possibile effetto transitorio che alcuni antibiotici possono avere nella SLA
- Nonostante le varie difficoltà, le cose gli sono girate così di lusso (rispetto a quello che c’era all’orizzonte) che è rientrato in una pubblicazione scientifica come caso di SLA guarito o comunque migliorato al di fuori di ogni logica
SLA guarigione
Perchè su di lui ha funzionato? L’idea che da profano mi sono fatto è la seguente: l’americano aveva un corredo sintomatico da SLA, fin qui non ci piove. Evidentemente – lo dice la pubblicazione – alla base dei sintomi vi era invece una infezione non subito diagnosticata e questa rappresentava – in quel caso specifico – l’unica causa (o quella nettamente predominante) del disastro. Con un trattamento antibiotico super aggressivo, l’infezione è stata curata o comunque controllata in tempo, prima che producesse danni tutti irreversibili. Da lì, il miglioramento graduale. E’ un po’ come quella signora italiana che era a un passo dalla diagnosi di SLA, poi le hanno trovato (in tempo) del piombo nel sangue e rimosso quello la tipa ha vinto al superenalotto: se hai una sola causa sottostante i tuoi sintomi e questa viene trovata in tempo ed è trattabile, beh puoi anche cavartela “con poco”.
E’ ovvio che sto raccontando di un singolo caso, particolare, di guarigione dalla SLA (o meglio, dalla diagnosi di SLA) che non può essere replicato. La scienza ci spiega che la SLA ha una origine multifattoriale: cause diverse in ogni malato e peso diverso di ciascuna causa a seconda del paziente. Ecco perchè è inutile entusiasmarsi per un evento come questo: è interessante ed è un bene che se ne parli, ma guai a lasciarsi prendere da pensieri semplicistici.
Veniamo ora ad un approfondimento. Per farla breve: sono riuscito ad entrare in contatto col paziente miracolato (che era pure medico) scoprendo di avere a che fare con una bellissima persona. Non posso mettere la mano sul fuoco per ciò che mi ha detto: il tizio non è mio fratello nè ho le competenze per giudicare quanto segue. Posso solo dirti che la sensazione è quella di avere avuto a che fare con una persona in buonafede: mi ha detto ciò che crede e pensa davvero (poi magari pensa stupidaggini, questo non lo so).
Il medico mi ha spiegato di avere tentato una sorta di “trial” ufficiale, ammettendo di non averlo potuto terminare e dicendomi che questo no, non è pubblicato. L’esperimento – alla luce del sole e autorizzato – consisteva nel somministrare antibiotico ai pazienti SLA a dosi che presumo fossero elevate e per tempi che presumo non essere brevi. I risultati, a suo dire: un 15/20% di pazienti rispondenti, e un 80/85% di pazienti in cui il trattamento non è servito a un fico secco. Il tizio mi specifica che in quel 15/20% di “unti dal Signore”, non è che sia tornato tutto rose e fiori: si è arrestata la progressione con qualche miglioramento, a volte significativo a volte di poco conto (per carità, se fosse vero, sarebbe comunque una figata pazzesca). E’ stato molto corretto ed assai prudente nel descrivermi tutto ciò. Niente frasi mirabolanti, no a risultati clamorosi. Gli ho chiesto come si spiega che su 10 pazienti 1 o 2 hanno qualche effetto dall’antibiotico mentre 8 no. La risposta è chiara: “Penso che la Borrelia sia solo una delle parecchie e diverse cause della SLA. Se un malato ha solo quella come causa e non è ancora troppo tardi, ecco che magari…“. Aggiunse anche di ritenere quasi del tutto inutile il test per la Lyme, a causa di una incredibile percentuale di falsi negativi, di cui lui stesso è stato vittima.
Questo è quanto, circa la guarigione dalla SLA di quest’uomo. Ti ho raccontato quel che so e quel che mi è stato spiegato, senza pretese di dire la verità (non posso verificarla io) e senza voler gridare alcunchè. Penso e spero che la scienza voglia approfondire la questione, così come affinare le tecniche di differenziale.
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