SLA e glutine – Un amico lettore del blog si chiedeva delle possibili relazioni dirette tra SLA e alimentazione, con particolare riferimento a SLA e glutine. Come ho scritto nei primi articoli che ho postato, mi ero appassionato del tema “nutrizione – malattia – salute” circa due anni prima della comparsa della Sclerosi Laterale Amiotrofica in casa nostra. In effetti, sembrò un bello scherzo del destino (uno dei tanti, di certo il peggiore): prima ti faccio imparare che l’alimentazione può essere importante nell’uscir fuori da alcune batoste di salute, e poi ti mando il non plus ultra delle rogne che non rispondono – almeno non quanto si vorrebbe – alla dieta corretta. Eh sì, perchè se nel mio interessarmi all’argomento – negli anni precedenti il dramma – ne ho viste di tutti i colori, la SLA rappresentava una brutta eccezione. Dei tumori guariti con la dieta non c’è bisogno di credere a me, saranno casi rari e non lo metto in dubbio, ma ci sono: ne hanno fatti vedere per puntate intere a Le Iene, ad esempio. Di Sclerosi Multiple “addomesticate” con una corretta alimentazione pure, e così di altre malattie serie. Non oso dire che il cibo guarisca tutti e da tutto, ma lasciatemi almeno pensare che una dieta con le contropalle e qualche integratore giusto possano dare una mano più o meno importante a seconda dei casi.


Ricorda sempre che non sono un medico, quanto leggi in questo sito è solo il racconto di una storia e del mio parere personale. Per informazioni attendibili e per qualsiasi iniziativa devi consultare un medico.


Bene, dicevo: la SLA della sola dieta se ne infischia e non mi riferisco al caso di mio padre che parte già svantaggiato, avendo un’Amiotrofica che ruggisce come il leone della Metro Goldwin Mayer (ma corre come un ghepardo, maledetta schifosa!). La mia sensazione è che l’alimentazione – anche per le malattie del motoneurone – non possa essere irrilevante. La vedo necessaria ma non sufficiente; e non faccio che chiedermi il perchè. E’ evidente che sotto la SLA ci sia qualcos’altro di grosso che va oltre il discorso alimentare. “Bella scoperta“, direte. In realtà mi sto riferendo al fatto che oggi diversi medici, alcuni dei quali anche dal nome altisonante, vedono nel modo di nutrirsi la più rilevante delle cause dei problemi di salute e – allo stesso tempo – una potente arma nel combattimento (vedi l’apprezzatissimo Prof. Berrino). Con la SLA no, per lo meno non sulla guarigione.

SLA e glutine

Eppure almeno un collegamento c’è ed è interessante. Sono certo non sia lì la chiave di tutto, ma merita una riflessione. Premesso che io concordo con chi sostiene che troppo glutine faccia male a tutti, introduco velocemente l’argomento celiachia, ovvero l’intolleranza a questa proteina contenuta in alcuni comunissimi cereali ed in quantità sempre più rilevanti negli ultimi decenni. Di solito è qualcosa di conclamato: mangi la pasta e stai così male che non puoi non accorgertene, vai dal medico – o meglio ti ci portano, perchè salterà fuori quando sei piccolo – e con alcuni banali esami lo si capisce; da lì eviti il glutine per il resto dei tuo anni. Fine del problema.
Ma… te pareva? Anche nel campo delle intolleranze esiste qualcosa di più silente, quindi insidioso e non facile da diagnosticare (non sopporto più le cose non facili da diagnosticare, stanno diventando il mio incubo!): esistono cioè forme di celiachia non clamorose nei sintomi, ma pericolose nei danni. Se i sintomi non sono evidenti difficilmente te ne accorgerai, rischiando di mangiare per decenni qualcosa che il tuo Dna non tollera. E prima o poi te la fa pagare. Tra i tanti problemi che causa il glutine ci sono sintomi neurologici e se hai un’intolleranza non manifesta ne sei ancor più a rischio. Non lo dico io, che non sono nessuno: ne parla anche il famoso neurologo americano D. Perlmutter (e oltre a lui tanti altri). Egli racconta pure di un caso di celiachia non-evidente, scambiata per SLA e per fortuna risoltasi dopo aver incrociato mille esami che hanno evidenziato l’intolleranza al glutine: tolto quello, i sintomi sono andati gradualmente a quel paese. Figata, eh?

Prendo da studi scientifici ufficiali qualcosa che riguarda SLA e glutine, o meglio celiachia:

Two case reports described patients initially diagnosed with amyotrophic lateral sclerosis (ALS) and ultimately with celiac disease who improved with a strict gluten-free diet.

Due casi di pazienti diagnosticati inizialmente con Sclerosi Laterale Amiotrofica ed in seguito con celiachia, con miglioramento grazie a dieta priva di glutine.

Ma c’è di più. Sempre lo stesso studio ha indagato misurando gli anticorpi anti-glutine in pazienti con SLA e soggetti sani. Non si sa come mai, ma chi ha la SLA ha mediamente anticorpi “anti-glutine” (quelli che ha un celiaco) sopra la soglia di guardia, cosa non riscontrata nei soggetti sani. Lo studio infatti conclude così:

Questi primi risultati dimostrano che la SLA potrebbe essere di origine autoimmune e dovuta a sensibilizzazione al glutine.

L’abstract è anche pubblicato nel database di AISLA, lo trovai dopo essere tornato a casa con mio padre dalla prima visita nel grande ospedale dove nei mesi a venire ci fu data la diagnosi.

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8 Comments

  1. interessante articolo
    una sola constatazione . chi si alimenta con peg normalemnte assume sostanze prive di glutine ma con nessun miglioramento. ci sono altri fattori di rischio?? mio padre ha fatto anticorpi antigliadina ma non erano alti.

    1. Ciao Giuseppe, la domanda è interessante, la risposta è difficile specie per un profano come me. Quindi non prendere per oro colato quel che ti sto per dire (non sono medico, nè nutrizionista nè altro).

      Il caso delle “false” SLA che invece erano forme di celiachia riguarda solo alcuni soggetti, in questi è stato sufficiente togliere il glutine per migliorare il quadro, sono ovviamente casi rari e casi limite, anche se documentati in letteratura scientifica.

      Purtroppo come ho spesso detto – senza pretesa di dire il vero – credo che l’alimentazione sia una componente importante in qualunque malattia ma, specie nella SLA, non è sufficiente ad avere benefici una volta che è stata corretta. Inoltre, per quanto riguarda il glutine, i danni da glutine (se è quello il problema, intendo) sono anche collaterali, come ad esempio creare problemi e squilibri nell’intestino e togliendo il glutine non è che tutto torna normale. Lo sto vedendo con mio padre (non so se e quanto fosse sensibile al glutine): nonostante venga nutrito in quantità, continua a dimagrire in modo vertiginoso e la causa è evidente: l’intestino non assorbe più nulla. Ne ho anche le prove, credo. Ne parlerò, se Dio ci aiuta. Vabbè, ne parlerò in ogni caso…

  2. elegante trattazione, come sempre.
    Anni fa, ancora parlavo un po’, un medico alternativo mi mise a dieta no glutine e no latticini, ma mi permise il kamut. Cosa che trovai strana, il kamut non ha il glutine?

    1. Ciao Roby, che io sappia (e posso dire una cavolata!) il Kamut non è nient’altro che frumento e pertanto contiene assolutamente glutine. E’ una selezione di frumento a cui è stato dato un nome commerciale, ma il glutine ce l’ha eccome, che io sappia.

  3. Grazie! Tengo nota del tuo articolo.

  4. Ciao e complimenti per l’interessante articolo!
    Recentemente il neurologo che ha in cura mia madre ha per la prima volta parlato di SLA e, poichè ritengo ampiamente condivisibile ciò che dici e cioè che “l’alimentazione sia una componente importante in qualunque malattia” (pur con tutti i suoi limiti ovviamente), ti sarei davvero grato se potessi darmi quante più informazioni possibili sulla dieta predisposta per tuo padre.
    Grazie mille
    Mario

    1. Ciao Mario, quello che so sull’alimentazione è scritto tutto qui nel blog, nella rispettiva categoria. Chiaramente – come spiego sempre – si tratta di pareri personali frutto di ricerche ed esperienze mie, che pubblico giusto come spunto di dibattito. Le decisioni prendile sempre insieme a un medico.

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