SLA e fattori di rischio – Tra gli studi pubblicati in questi giorni, uno riguarda l’interessante correlazione tra rischio SLA e abitudini o stili di vita personali. A pubblicarlo sono ricercatori italiani, di importanti università e centri di neurologia, questo il link alla fonte ufficiale.
Ricorda sempre che non sono un medico, quanto leggi in questo sito è solo il racconto di una storia e del mio parere personale. Per informazioni attendibili e per qualsiasi iniziativa devi consultare un medico.
Tanti gli elementi presi in esame non è sempre facile trarre conclusioni granitiche, ti spiego perchè.
Cosa sono i fattori di rischio (aumento o diminuzione dello stesso)
Nelle ricerche scientifiche si discute spesso di fattori associati al rischio di una determinata patologia: uno può essere legato ad un rischio superiore di svilupparla, un altro può concorrere a diminuire il rischio di ammalarsi. Lo hai capito, vero? Stiamo parlando di PROBABILITÀ, non di matematica certezza. Spesso nei commenti a pubblicazioni di questo genere, leggo frasi come “impossibileee! Mio marito non rientra in quel fattore di rischio, eppure ha la SLA” – o, al contrario – “Io ho sempre fatto quanto si dice diminuire i rischi e invece mi sono ammalato! È tutta una bufala, uno studio inutile!“. Dai, se mi segui sai che non amo le considerazioni grossolane. La sicurezza di ammalarsi o meno, non esiste. Vi sono solo cose che lo rendono più o meno probabile e – credo – sia bene esserne informati.
SLA e Fattori di rischio presi in esame
I ricercatori hanno qui considerato: abitudini alimentari, consumo di alcol, fumo di sigaretta, esposizione a certe tossine naturali e di sintesi, impiego di alcuni tipi di integratori, sport praticati, shock elettrici. Vediamo insieme cosa ne è emerso.
Abitudini alimentari
Incrociando i dati, parrebbe che un consumo regolare di pesce possa ridurre il rischio di ammalarsi. Gli scienziati spiegano che il risultato può sembrare contrastante con quanto ottenuto in altre ricerche, ma molto dipende anche dal tipo di alimento (pesce di lago, di fiume, di mare, oppure prodotti ittici in relazione ad eventuali contaminanti).
Consumo di acqua da acquedotto o da pozzo
I dati mostrano un aumento di rischio SLA nel caso in cui il consumo provenga da pozzi privati, piuttosto che dal fornitore di acqua potabile. Si specifica che non è stata esaminata – non in questo caso – l’acqua dei pozzi, si è soltanto sottolineato la correlazione. Tra le possibili spiegazioni: presenza di contaminanti (lo si era visto per il selenio esavalente) o la neurotossina prodotta dai cianobatteri, la Beta N Metilamino-l-alanina (BMAA), la cui capacità “distruttiva” sui motoneuroni è ampiamente documentata. L’associazione SLA/acqua di pozzo è più rilevante nel Nord Italia.
Consumo di alcolici e fumo di sigarette
La statistica mostrerebbe un’associazione inversa, vale a dire che il consumo di vino ed alcolici in genere possa in qualche modo essere legato ad un rischio più basso di SLA, ma gli stessi ricercatori spiegano che non è il caso – ora – di considerarlo un vero fattore protettivo. Per quanto riguarda il fumo, invece, può esserci un aumento del rischio e soprattutto un peggioramento della prognosi per chi continua a fumare.
Uso di integratori a base di aminoacidi
Nella pubblicazione si mette in luce un rischio maggiore di sviluppare la SLA per coloro che impiegano integratori a base di aminoacidi. Curioso, visto che dagli USA girano voci di “miglioramenti incredibili” con aminoacidi, per i quali avevo espresso – in effetti – una mia personale e motivata perplessità che – dopo questo – si rafforza.
Utilizzo di pesticidi ed erbicidi
Tema noto e dibattuto negli anni. Pure in questo caso l’esposizione a tali sostanze viene identificato come un possibile fattore di rischio.
Traumi, fratture e shock elettrici
Confermato: traumi, specialmente alla testa o alla colonna vertebrale, potrebbero costituire un rischio innalzato per la patogenesi della Sclerosi Laterale Amiotrofica. Anche gli shock elettrici possono dar luogo ad una serie di mutamenti nel sistema nervoso, correlabili a maggiori probabilità di sviluppare in futuro la SLA.
Attività sportiva
Difficile trarre conclusioni univoche, per stessa ammissione di chi firma lo studio. Quello che emerge è una correlazione (debolmente) positiva tra alcuni sport – calcio, ma anche nuoto – se praticati a livello professionale.
Con questo è tutto, passo e chiudo! Se ritieni che il mio impegno nello spiegarti la ricerca su SLA e fattori di rischio meriti di essere sostenuto, puoi effettuare una libera donazione per il mio blog con il tasto qui sotto, oppure leggiti uno dei miei libri!