SLA e ACIDO URICO (ed Inosina) – E’ un bel pezzo che ho in mente qualcosa su questo argomento, oggi – finalmente – mi è venuta voglia. La storia è di quelle ingrovigliate (ma neanche tanto) quindi darò il meglio di me per farla semplice, fermo restando che ciò che dico non è un parere medico.
Ricorda sempre che non sono un medico, quanto leggi in questo sito è solo il racconto di una storia e del mio parere personale. Per informazioni attendibili e per qualsiasi iniziativa devi consultare un medico.
Parliamo di SLA e Acido Urico, un prodotto del metabolismo che quando è troppo alto è – ad esempio – il responsabile della gotta (infiammazione delle articolazioni e artrite) e di altre problematiche. Nell’ultimo decennio, di Acido Urico, chi segue le ricerche pubblicate sulla SLA ne avrà sentito parlare: studi ce ne sono, recenti e tutti piuttosto chiari. Forse solo uno non trova una correlazione, ma la maggioranza pare evidenziarla.
Una ricerca del 2009 ci informa che nei pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica è stato rilevato un dosaggio di acido urico minore rispetto ai soggetti sani del gruppo di controllo, e conclude:
ALS patients had lower serum uric acid levels than healthy individuals. The decreased uric acid levels were correlated to the rate of disease progression (ALSFRS-R decline), further demonstrating the possible role of oxidative stress in the induction and propagation of the disease Traduco: i pazienti SLA hanno livelli più bassi di acido urico rispetto ai soggetti sani. I livelli più bassi sono correlati alla velocità di progressione della malattia, dimostrando così il possibile ruolo dello stress ossidativo nell’induzione e propagazione del danno.
Sì, perchè l’Acido Urico svolgerebbe una funzione antiossidante nell’organismo ed anche nel fluido cerebrospinale, non a caso è abbastanza nota una relazione tra bassi livelli di AU e morbo di Parkinson o Sclerosi Multipla.
Nel 2012, un altro lavoro regolarmente pubblicato sul tema ci dice che:
This is the first study to demonstrate that serum uric acid is associated with prolonged survival in ALS. Traduco: questo è il primo studio a dimostrare che i livelli di Acido Urico sono legati ad una prolungata sopravvivenza nella SLA. Preciso che lo studio sembra aver evidenziato questa importante correlazione negli uomini, non nelle donne.
Se la memoria non mi inaganna, nel liquor dei malati di SLA vi è un eccesso di Ossido Nitrico, e quest’ultimo ha un suo scavenger naturale (cioè un “qualcosa” che lo prende e lo rimuove): è proprio l’Acido Urico. Tra una generica funzione antiossidante e la capacità di ridurre l’eccesso di Ossido Nitrico, qui si potrebbe trovare la ragione per la quale l’AU sembra poter essere incluso tra i fattori di prognosi positiva, ma attenzione a che non superi il limite massimo del range dei valori di riferimento (circa 7/8 mg per DL), altrimenti porta altre rogne da cui è meglio stare alla larga.
Al Massachussets General Hospital, uno degli ospedali più noti del mondo, hanno recentemente iniziato una sperimentazione avente lo scopo di innalzare l’AU nei pazienti con SLA per portarlo nella parte alta del range accettato, ovvero attorno a quei 7 o 8 mg/DL, per valutarne la sicurezza, la tollerabilità e poi anche l’efficacia. Per raggiungere l’obiettivo, viene impiegato un integratore (in un dosaggio tra i 500mg e i 3 grammi) comunemente venduto ed in uso tra gli sportivi, l’Inosina. Questa sostanza è – tra l’altro – ben conosciuta in medicina e ben recensita tra gli studi scientifici, per merito di caratteristiche davvero interessanti:
- è un precursore dell’Acido Urico, ovvero ne aumenta i livelli;
- ha proprietà dimostrate nella rigenerazione degli assoni (che coi motoneuroni c’entrano eccome, ricordo ancora come fosse ieri l’infausto esito dell’elettromiografia di mio padre: “Neuronopatia motoria assonale”, un modo arzigogolato per dire SLA o qualcosa di simile);
- ha altre proprietà nella rigenerazione di nervi e connessioni nervose, anch’esse documentate in studi scientifici pubblicati.
- Inosine Enhances Axon Sprouting and Motor Recovery after Spinal Cord Injury
- Inosine stimulates axon growth in vitro and in the adult CNS
- Inosine Alters Gene Expression and Axonal Projections in Neurons Contralateral to a Cortical Infarct and Improves Skilled Use of the Impaired Limb
- Inosine stimulates extensive axon collateral growth in the rat corticospinal tract after injury
SLA e Acido Urico (e Inosina)
Io il trial sull’Inosina l’ho iniziato quasi da un anno, che potrei mandare un report al Massachussets General Hospital e anticipargli i risultati di quello che stan facendo loro, e purtroppo non sono buoni, ma mio papà non è il paziente migliore da arruolare in una sperimentazione (con la malattia che ha, abbassa drasticamente la media di ogni outcome). Battute a parte, ritengo che sia gli studi sull’AU (che sono una cosa), sia le proprietà dell’Inosina (che sono un’altra cosa) rappresentino – secondo il mio modesto parere – una combinazione degna di considerazione. Non mi sarei mai aspettato miglioramenti, non sia mai, semplicemente mi limito a chiedermi: “E se gli avessi lasciato l’acido urico bassino com’era?“.
SLA e Acido Urico – Ah, un’annotazione che non posso non ripetere: state lontani dal fai-da-te, non andatevi ad ingozzare di inosina senza criterio, che poi l’urico troppo alto è un casino. Con questo è tutto, passo e chiudo. Nella prossima puntata parliamo di come è andato quel primo incontro di settembre 2015 con il team di ricercatori impegnati sul fronte “SLA e metalli pesanti”.
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