Qualche settimana fa un amico mi gira su Whatsapp una locandina di un incontro scientifico in cui si parlerà di malattie neurodegenerative, alimentazione ed integratori. Caso vuole che venga organizzata nel primo ospedale di riabilitazione in cui è iniziata la nostra lungo-degenza, in quella struttura dove siamo stati per 2 mesi nel 2015 prima di approdare dove siamo adesso. E’ vicino a casa mia e decido così di partecipare per sentire che diavolo diranno. Si tratta di un appuntamento di medicina ufficiale, in un ospedale pubblico.


Ricorda sempre che non sono un medico, quanto leggi in questo sito è solo il racconto di una storia e del mio parere personale. Per informazioni attendibili e per qualsiasi iniziativa devi consultare un medico.


E’ vero che l’incontro era – almeno ufficialmente – aperto a tutti, ma di fatto i partecipanti erano professionisti. Per fortuna non mancano i volti amici: mi viene incontro il primario, mi riconosce e mi saluta con affetto, per poi seguire la conferenza accanto a me. Saluto anche i fisioterapisti e il medico, tutti gentilissimi si ricordano di noi, mi fanno persino le condoglianze! Sì perchè erano convinti che mio padre fosse morto da un pezzo 😀 Ora, non ti dico che mio papà sia una bellezza, per carità, però è vivo!

Ti riassumo gli argomenti che hanno toccato e che – pensa un po’ – è stato quasi come fare un ripasso di quanto scritto nel blog in questi anni (non perchè io sia dotato di poteri particolari; semplicemente il mio blog “pesca” dalle ricerche scientifiche ufficiali e non dalle ciarlatanate).

Il peso della genetica, dello stile di vita e dell’ambiente

Tolti i casi in cui la genetica è la causa secca e precisa, i relatori hanno esposto come il peso dei geni esista ma non sia determinante (non da solo). Ad esserlo, invece, sono lo stile di vita ed i fattori ambientali.

Il ruolo dell’intestino

Se hai letto il mio blog saprai dei numerosi studi sul collegamento intestino e cervello, sulla relazione con i marker di infiammazione, sull’importanza dell’integrazione con i probiotici. E poi ancora il ruolo della serotonina, dello squilibrio della flora batterica… Insomma, hanno spiegato come incida in modo rilevante (sia nell’insorgenza, sia nella progressione) il fatto di avere un microbiota in salute o meno. Ciò vale per le malattie neuro, per i disturbi della mente e dell’umore.

Alimentazione

Da evitare alimenti infiammatori e industriali, prediligere proteine e grassi buoni (pesce), prevenire con una integrazione di 3 grammi di Omega3 al giorno. Sì al tè verde, sì ai polifenoli, sì al resveratrolo. Speciale menzione per la “restrizione calorica“, ovvero periodi di semi-digiuno o comunque di riduzione significativa dell’apporto calorico (senza cadere nella malnutrizione!). Una o due volte la settimana io salto la cena, ad esempio, il che equivale a non mangiare da mezzogiorno fino alla colazione del mattino successivo; è il cosiddetto digiuno delle 16 ore. Il nostro cervello (ed organismo) è abituato – a livello genetico – alla storia dell’umanità in cui il cibo scarseggiava, avere una infinita disponibilità di alimenti a qualunque giorno e ora non rispecchia quanto abbiamo nei geni. Pertanto, qualche intervallo senza cibo o con una riduzione della calorie male non fa. Anzi, fa bene a tutti gli organi ed al sistema nervoso. L’ho documentato in diversi articoli pure io.

Integratori

Rappresentano il futuro sotto il nome di nutraceutica (una liason tra nutrizione e farmaceutica), numerose sono le basi scientifiche checchè ne dicano grossolani, sempliciotti e addirittura medici disinformati. L’integrazione è utile sia in un’ottica di prevenzione sia da un punto di vista terapeutico nel cercare di rallentare una degenerazione intaccando i meccanismi di una malattia. B12, Vitamina D, carnitina, curcumina sono solo alcuni degli esempi più noti e ormai alla luce del sole. Fondamentali gli integratori giusti e le dosi giuste. Mi è piaciuto che proprio l’amico primario accanto a me abbia sottolineato come gli integratori normalmente in commercio non contengano dosaggi davvero efficaci. Ma si sa – aggiungo io – convincere clienti disinformati su larga scala a spendere 150 euro di integratori non è facile, per 39,90€ invece tutti possono essere persuasi. Tanto l’etichetta che certifica che dentro non c’è praticamente niente… chi cazzo la legge?

Come vedi non ho grandi rivelazioni da fare, è stato comunque utile per verificare quanto – pur scritto da un profano – il mio blog sia al passo coi tempi e radicato nella scienza. Sono contento, finalmente, di aver sentito parlare di alimentazione e integratori in un ospedale della sanità pubblica. Per me la combinazione dieta+integratori sarà una vera rivoluzione, so che siamo ancora lontani ma – per fortuna – qualcosa si muove!

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Vuoi capire qualcosa di più della SLA? Leggiti un mio libro e dimmi se non ne è valsa la pena 😀

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