No, non sto aprendo un sito da gigolò per vecchie carampane insaziabili, nè è il titolo di un prossimo film pornografico che mi vede come protagonista.

Se non hai letto il pezzo precedente ti consiglio di farlo, o da questo post non capirai un fico secco, eccolo!

Bene, mi ha appena telefonato una dottoressa del reparto di medicina nel quale è ricoverata la nostra amica con la lingua grossa come una zampogna. Ero un po’ in imbarazzo, perchè non sai mai come porti: puoi trovare il medico permaloso e saccente, come quello bravo e aperto. Dire tutto può essere un vantaggio, o può al contrario indisporre l’interlocutore. Da buon conoscitore della psiche umana e dei suoi meandri, ho intuito che già il fatto di telefonare a uno che si chiama Nick The Quick dovrebbe lasciar pensare ad una certa apertura mentale da parte del medico, quindi ho dapprima cercato di presentarmi nel modo corretto e con umiltà, in seguito ho “osato” spiegando tutto per filo e per segno. Ho naturalmente specificato che – pur da profano – avevo già compreso quanto i due casi fossero simili negli effetti ma diversissimi nella genesi.

Proseguo la chiamata illustrando la mia Odissea, elenco le centomila ricerche scientifiche che ho letto, sminuzzato e poi ricomposto, raccontando alla gentile dottoressa che sulle oltre 25.000 pubblicazioni sulla SLA ce ne sono solo 2 che individuano il fenomeno della macroglossia, senza trovarne una soluzione (se non l’asportazione chirurgica della lingua… bel rimedio!). Anzichè ridermi in faccia, la tipa è sveglia e mi fa i primi complimenti, sostenendo che anche loro si sono imbattuti nelle due temibilissime pubblicazioni che certificano l’irreversibilità del fenomeno. Io aggiungo che la svolta è stata il mettermi a scavare non più nel mondo SLA, ma ampliando gli orizzonti ed esaminando tutti gli studi sulla macroglossia e – da quelli – comporre un “mio metodo” per effettuare un tentativo.

Termino la conversazione svelando la mia teoria sul caso specifico per cui mi hanno interpellato (non esiste causa unica, nè soluzione universale) e che ho elaborato in questi giorni, in previsione di ciò.

Oh, ragazzi, che dire? Mi ha riempito di complimenti, invitandomi anche a scrivere ai ricercatori di quelle due pubblicazioni straniere per suggerirgli il metodo e provare a salvare dalla glossectomia un po’ di lingue in giro per il mondo. No ma certo, andiamo a rivelare a gente stipendiata come risolvere i problemi e prendersene pure i meriti! Tanto c’è TheQuick il filantropo che di notte – non avendo altro da fare – cerca sulle riviste scientifiche per il bene dell’umanità. Ahah 😀 Porca vacca!

Ti fumano i coglioni, cioè ho fatto un colpo della madonna e mi tocca darlo via gratis? Sono contentissimo per l’amica, non fraintendete, non voglio da lei un solo centesimo. Però quello che ha progettato e vende quei cazzo di mount per la tracheo (che si staccano pure ad minchiam rischiando di ucciderti!) guadagna una sbordellata di soldi, io invece mi becco 4 o 5 Mi Piace su Facebook.

Insomma, ho fatto una gran scoperta e lo prendo nel di dietro. Forse, nonostante le mie modeste performance in questi tempi stressanti, avrei davvero guadagnato due lire in più a fare film a luci rosse come “Nick, il Mago della Lingua” (TheQuick, per un attore hard, non suona bene).

Fanculo! 😀

Vabbè, ora speriamo che per la signora tutto ritorni normale (io ci credo, ma non mi azzardo a darlo per scontato), non può soffrire così poveretta. Il medico sembrava bravo ed intelligente, pertanto se oggi applicano il mio metodo, entro il weekend la macroglossia fa un meno 50% e in altre 48 ore torna come nuova. Scommetto 10 euri, chissà che almeno ne vinco 15.

Ti aggiorno appena sappiamo come va a finire!


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