“Vorrei ma non posto“, dice la canzone della pubblicità al cornetto dell’Algida che spopolerà nell’estate ormai alle porte e che – comunque vada – mi godrò che è una meraviglia… Già l’immagino ragazzi! Il titolo del brano di Fedez e J-AX, che a pelle mi stanno sulle palle (ma talvolta son bravi, lo ammetto), è un po’ quel che pensavo in questi giorni: di cose da dire ce ne sono, il racconto non è finito e per certi versi la vicenda si sta articolando con tanto da condividere. Se è vero che certezze non ne ho, e mai ne ho avute, è altresì vero che prima di scrivere qualcosa voglio avere una sicurezza non dico assoluta, ma almeno ragionevole, fermo restando il disclaimer qui sotto.
Ricorda sempre che non sono un medico, quanto leggi in questo sito è solo il racconto di una storia e del mio parere personale. Per informazioni attendibili e per qualsiasi iniziativa devi consultare un medico.
Che cavolo sto facendo in questo periodo? Se Gesù in persona scendesse dal cielo e toccasse la testa di mio padre prima di intimargli un “alzati, vai e cammina“, si renderebbe conto di aver bisogno di rinforzi e dovrebbe mobilitare una decina di Santi, la Madre Celeste e pure il Padre Eterno. Tutti insieme – forse – dopo una buona mezz’ora di tentativi e grondanti di sudore potrebbero riuscire a fargli muovere un dito. Questo per dirti cosa penso della situazione del mio povero papà. Non mi sto comunque fermando, se non altro perchè attendere che si compiano gli eventi sventolando bandiera bianca mi farebbe precipitare in un baratro dal quale sarebbe difficile uscirne: meglio tenermi impegnato, insomma. Ben sapendo che… son cazzi! Lo so.
Non ce la passiamo granchè bene del resto, tra un’artrite settica ad un ginocchio che c’ha quasi rischiato di lasciarci le penne (invece solo un pezzo d’osso… e facciamoci la firma!), ad una pazza storia con l’emoglobina che ha cominciato a scendere. Perde? O il midollo osseo è fottuto? O il metabolismo sta sclerando? Sulla prima ipotesi ci sono dubbi e certezze contemporaneamente: da qualche parte perde, anzi no o non più, o forse sì. Insomma perde a intermittenza. Ho preparato un piano d’attacco sul fronte emoglobina, e siamo passati da un 8,5 ad un miracoloso 11,3 nonostante la perdita gastrointestinale. Fortuna? Casualità momentanea? Risultati del mio intruglio? La fortuna la escludo, visto che non sa esistiamo. Rimangono la casualità o i miei beveroni. Un facilone si attribuirebbe il merito senza indugiare, io mi limito a dire: “bene così“, fino al prossimo giro.
La maggior parte delle domande che ricevo riguardano infezioni e metalli, argomenti che conosco bene (pur con il disclaimer a inizio pagina). Abbiamo concluso, circa 90 giorni or sono, il primo ciclo di chelazioni e su questo scriverò un post nei prossimi giorni: qualcosa di sorprendente. Sulle infezioni ho una piccola novità alla quale non so che peso attribuire. La fonte sono i ricercatori della prestigiosa università della quale ti sto parlando in questi mesi (li stimo, ma non pensare io li ritenga il Verbo), quelli che mi ricevettero per l’esame sui metalli pesanti e ai quali decisi di aprire l’argomento infezioni: non era il loro campo, ma anziché minimizzare si sono documentati ed informati. Questa è di pochi giorni fa e riprendo le parole esatte che mi sono state dette: “abbiamo verificato e… i pazienti con neurodegenerative sono spesso infetti da Borrelia, Rickettsia, Mycoplasma”. Non ero sorpreso, visto che era proprio il caso di mio padre a fornire la dritta.
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Nei prossimi articoli ti racconterò come è andata con la prima serie di rimozione dei metalli pesanti e porrò altre riflessioni – personali e non qualificate – sul tema.
Forza Nick