L’esperienza accumulata dal 2014 ad oggi è qualcosa di incredibile ad ogni livello, nel bene e nel male. Penso che molti dei lettori potrebbero dire la stessa cosa. Questo non sarà un articolo che tocca solo la SLA: i confini sono più ampi.
Ora voglio parlarti di uno degli aspetti su cui poi si fonda il mio blog: l’approccio di un profano come me verso la ricerca scientifica. Se stai leggendo questo post, probabilmente già sai che non appena a mio padre si è ventilato l’ipotesi SLA, da lì ho iniziato una lettura costante e quasi maniacale delle pubblicazioni mediche, spaziando dalla malattia dei motoneuroni a tutta una serie di sotto-problemi e, spesso, per curiosità andando ben oltre. Consultavo cioè una moltitudine di ricerche, anche non sempre inerenti alla sua patologia.
Ricorda sempre che non sono un medico, quanto leggi in questo sito è solo il racconto di una storia e del mio parere personale. Per informazioni attendibili e per qualsiasi iniziativa devi consultare un medico.
Non essendo un dottore, è chiaro che per me certe informazioni rappresentassero delle vere e proprie “scoperte”, talvolta così dirompenti da chiedermi se avessi capito bene. E invece tant’è: confrontandomi via via con medici esperti, mi hanno confermato che le cose stanno proprio così. Come? Te lo spiego.
Non mi sembrava possibile, ma l’evidenza – per chi legge le pubblicazioni scientifiche – è a dir poco lampante: nella stragrande maggioranza di patologie, dalle più serie a quelle più gestibili, c’è un denominatore comune gigantesco. Vediamo dove sta.
Se tu esaminassi le pubblicazioni sulla SLA, sul cancro, sul diabete, sul cardiovascolare, sul declino cognitivo, sulla depressione, sull’Alzheimer, sulla Sclerosi Multipla o, che so, sulle malattie infiammatorie dell’intestino, scopriresti che molto (ma molto!) spesso la loro comparsa, severità e progressione hanno una correlazione importante con 2 macro-aree, per così dire.
Stress ossidativo in eccesso e Infiammazione sistemica/cronica
Sì, questi due – lo stress ossidativo in eccesso e l’infiammazione sistemica/cronica – li troveresti alla base di pressochè ogni patologia, che sia la più drammatica o quella più soft. E non solo: entrambi – stress ossidativo e infiammazione sistemica – partecipano alla severità e all’aggravamento o alla velocità della patologia nel tempo. Ovvero, più c’è stress ossidativo e/o più c’è infiammazione sistemica, più è probabile che ti venga qualcosa e che, una volta palesatosi, quel qualcosa sia ancor più rognoso. Pensiamo anche solo ai normali processi di invecchiamento, dovuti all’età che avanza: contenere lo stress ossidativo e ridurre l’infiammazione sistemica non ti regalerà l’eterna giovinezza, ma ti consentirà più probabilità di invecchiare meno velocemente e nelle condizioni migliori possibili.
Questi due fattori, stress ossidativo e infiammazione, vengono misurati sulla base di loro precisi marcatori (valori). Ti faccio un esempio (ristretto!): per lo stress ossidativo si guardano la Malondialdeide o l’ossidazione delle proteine, mentre per l’infiammazione si rilevano IL-1Beta, TNF-alfa, HS-CRP.
Ecco, se tu cerchi questi valori in studi su invecchiamento, declino cognitivo, cancro, depressione, Sclerosi Multipla o nella SLA, vedrai che li trovi sempre alterati e – molto probabilmente – più il valore è alto, più la malattia è veloce e/o severa rispetto a quanto sarebbe stata altrimenti.
Non so se leggendomi ti riesco a trasmettere lo stupore che ho provato a suo tempo, ma per me non fu cosa da poco. Non sto dicendo che ogni patologia non abbia le sue cause o specificità (le ha!), però mi ha sorpreso comprendere come al di sotto di molte malattie, ma anche del normale processo di invecchiamento di un soggetto sano, tali due fattori (stress ossidativo e infiammazione sistemica/cronica) abbiano un ruolo fondamentale, sempre, che puoi quasi andare ad occhi chiusi con la certezza di indovinare.
Attenzione però a conclusioni grossolane, perchè qualcuno potrebbe chiedersi: “Beh, se allora si riduce lo stress ossidativo e si combattono i marker di infiammazione sistemica, le patologie in corso scompaiono e non ci si ammala mai più di niente?!”.
Ovviamente no. Rimanendo mooolto sul generico, proprio poichè ogni condizione ha pure cause e meccanismi distintivi, potremmo generalizzare e sostenere che – intervenendo su stress ossidativo e infiammazione sistemica – se la patologia è in corso si può ottenere una una prognosi migliore, se invece parliamo di sani non credo di dire una stronzata – anzi! – se affermo che tenere sotto controllo stress ossidativo e infiammazione cronica siano entrambi strategie chiave per diminuire le probabilità di ammalarsi di qualcosa.
Stress ossidativo e infiammazione sistemica sono fortemente modulabili con lo stile di vita, l’alimentazione nel lungo periodo, l’ambiente in cui si vive. Purtroppo non esiste uno scudo che prevenga al 100% l’insorgenza di questa o quella patologia, si può solo intervenire per tenere il più contenute possibili le probabilità di ammalarsi o, se accade, di avere una prognosi migliore rispetto a quella attesa nel caso specifico.
Un po’ come guidare con prudenza non ti dà certo la garanzia di non restare coinvolto in un incidente d’auto, ma converrai che uno stile di guida attento e cauto riduca le probabilità che ciò avvenga.
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