Curcuma e SLA – Andando a memoria, è uno degli integratori che componevano il mio primo piano anti-SLA, quando ancora neanche sapevamo si trattasse di Sclerosi Laterale Amiotrofica. Siamo nella primavera 2014: mio padre non parlava benissimo ma per il resto pareva integro, la SLA bulbare era – all’epoca – solo la peggiore tra varie ipotesi. In ogni caso, abituato al fatto che con noi il peggio si verifica sempre, ero corso ai ripari pur non avendo una diagnosi. E – ti pareva! – non ho sbagliato. Era SLA, bulbare. In quel primo programma di integratori e alimentazione che avevo faticosamente stilato (comprendeva ben 3 prodotti al giorno! Pensa che bomba!) c’era un grammo e mezzo di curcuma. Da allora non l’ho più abbandonata e – anzi – ho iniziato a prenderla anche io regolarmente. C’è poco da fare: a leggere etichette e articoli di giornale – più o meno attendibili – non ci si può rendere davvero conto delle infinità di proprietà che possiede questa sostanza. Solo una attenta e continua disamina degli studi scientifici e delle sperimentazioni ti fa davvero capire cosa succede nell’organismo quando ci metti la curcuma; è così che me ne sono perdutamente innamorato e – ben sapendo che i miracoli, però, vengono dal cielo e non dalla curcuma – ho insistito nel comprarla per mio padre, per me e pure per mia mamma.
Ricorda sempre che non sono un medico, quanto leggi in questo sito è solo il racconto di una storia e del mio parere personale. Per informazioni attendibili e per qualsiasi iniziativa devi consultare un medico.
Ultimamente confesso di aver perso un po’ di entusiasmo nei confronti della celebre spezia, più che altro quando mi sono scontrato con i trial sull’uomo che – in non pochi casi – dimostrano dei problemi quanto a biodisponibilità effettiva. Praticamente non è che la curcuma non sia più buona: lo è, ma se non trovi il modo di farla “assorbire” dall’organismo al meglio, è quasi inutile. A tal proposito pare che il mix ideale siano integratori che, oltre ad essa, contengano del pepe nero in quanto la piperina di quest’ultimo rende la curcuma molto più assimilabile dall’uomo. Detto ciò ammetto di essermi fatto smontare troppo presto dagli studi cui accennavo poche righe fa: ce ne sono decine che dimostrano comunque un beneficio reale della curcuma anche senza aver risolto del tutto il problema “biodisponibilità”. Insomma se si può renderla più biodisponibile è meglio, ma anche presa “così” qualcosa fa quasi sempre.
Le proprietà tra l’altro sono ad ampio spettro: riesce a darti una mano in un sacco di situazioni, dai tumori alle malattie neurodegenerative, dalla protezione dai radicali liberi al contrasto del diabete e mille altre cose. Se poi leggi pian piano i vari meccanismi su cui interviene – come spiegano negli studi pubblicati – non puoi che rimanerne affascinato. La mettessero a 200 euro al barattolo, probabilmente la comprerei comunque e rinuncerei a qualcos’altro nella mia inutile vita.
Curcuma e SLA: c’è qualche evidenza?
Secondo me sì, indicazioni ed evidenze esistono. Anzitutto la spezia è parsa in grado di ridurre la tossicità di certi noti aggregati tossici di proteine (mai sentito parlare di TDP43 ?), tipici nella SLA ma anche in altre neuro. Importante anche la funzione antinfiammatoria, visto che la curcuma va ad intaccare i meccanismi pro-infiammatori e, contemporaneamente, a potenziare quelli contrari. Pare in grado di contrappesare anche eccitotossicità, neurotossicità ed azione dei radicali liberi, altre rogne ben presenti nell’Amiotrofica. Tra le pubblicazioni scientifiche su Curcuma e SLA, bella quella tutta italiana (Curcumin as an ROS Scavenger in Amyotrophic Lateral Sclerosis – L. Chico, E. Caldarazzo Ienco, C. Bisordi, A. Lo Gerfo, E. Schirinzi, and G. Siciliano – Neurological Clinic, University of Pisa link) dove starebbe emergendo che 1 grammo di curcuma (associata a sostanze che la rendano più assimilabile, come la piperina) è forse in grado di rallentare i peggioramenti monitorati dalla scala ALSFRS-R.
Leggerlo mi ha dato soddisfazione: se quantificassi quanto ho speso dal 2014 in sola curcuma (escludendo cioè tutto il resto) mi verrebbe un colpo. E’ un esercizio che comunque non farò, ma qualora mi saltasse in mente di fare il calcolo, beh con questo studio trovo una valida ragione per non pentirmi di quanto fatto finora.
Bene, spero anche questa volta di averti fornito informazioni utili e spunti di riflessione interessanti sulla possibile relazione tra Curcuma e SLA. Se pensi che il mio impegno e il mio blog meritino un sostegno, puoi darci una mano leggendo le due righe qui sotto.
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