La frase nel titolo rappresenta l’illusione con cui ci tenevamo tutti buoni, dopo che alla fine del 2020 la presenza del caregiver a mio padre era stata compressa a sole 3 ore al giorno, del tutto insufficienti per un caso tanto complesso. Tre ore, una misura ridicola: inutile ai fini della prevenzione del contagio (in 3 ore avrei potuto infettarlo 100 volte) e soltanto capace di compromettere l’indispensabile assistenza. In quel periodo a cavallo tra 2020 e 2021, durante quelle misere 3 ore pomeridiane di caregiving che avevano sconvolto la vita di mio padre, anch’io gli facevo coraggio – rimbecillendomi e rimbecillendolo – con la stronzata del secolo: “papà, resistiamo, dai che sta arrivando il vaccino, così torneremo ad occuparci di te come abbiamo sempre fatto!”
Ed infatti il vaccino è poi arrivato e la situazione è paradossalmente e drasticamente peggiorata: da gennaio 2021 siamo del tutto fuori (la vicenda è articolata, qui le puntate precedenti: parte 1 – parte 2 – parte 3 – parte 4).
Ora che la riapertura pare imminente, almeno da ciò che si legge sui giornali, trapelano le regole che costituiranno la modalità d’accesso. Ti schematizzo l’assurdità che sta rovinando la vita ad anziani e ancor di più malati gravi o disabili fisici e psichici.
Per correttezza verso chi potrebbe imbattersi in queste pagine la prima volta, specifico di nuovo che non ho nulla contro l’ospedale che segue mio padre. Tutto il personale ha sempre dato il meglio possibile, sono anch’essi vittima di una situazione mal gestita a livello nazionale.
Ed ora eccoti lo schema riassuntivo dell’evoluzione dell’assistenza del caregiver ad un malato grave in epoca Covid, ricoverato in una struttura italiana. Quanto riportato nell’ultima colonna non è definitivo, ma è ciò che si deduce dalle notizie ufficiali che circolano sui media.
Febbraio 2020 – Novembre 2020 (piena pandemia, zero vaccini) | Novembre 2020 – Gennaio 2021 (vaccini in arrivo) | Da Gennaio 2021 (pazienti e personale vaccinati) | Da Maggio 2021, con le riaperture (pazienti e personale vaccinati) | |
Giorni di presenza del caregiver | Tutti i giorni | Tutti i giorni | Zero | 1 a settimana |
Ore di presenza del caregiver | Senza limiti di orario | 3 ore al giorno | Zero | 45 min a settimana |
Assistenza consentita | Tutta l’assistenza tipica del caregiver SLA (somministrazioni, aspirazioni, ecc.) | Come prima | Zero | Presenza passiva, per supporto affettivo |
Misure di prevenzione del contagio | Autocertificazione assenza Covid, controllo temperatura, accesso tramite percorso, sanificazione mani, mascherina, finestra aperta quanto possibile | Come prima | – | Autocertificazione assenza Covid, controllo temperatura, accesso tramite percorso, sanificazione mani, mascherina, finestra aperta, Pass Verde + altre misure ancora non note (cuffie, calzari e scemenze varie) |
Come vedi, l’assistenza ad un disabile gravissimo è drasticamente peggiorata – oserei dire annullata – proprio da quando c’è il vaccino. In piena pandemia mi era giustamente concesso – con le precauzioni del caso – di assistere mio padre. Da quando ci sono i vaccini, l’assistenza è stata azzerata (45 minuti a settimana rappresentano lo 0,44% del tempo, contro un 99,56% del tempo in cui il malato rimane solo, privato del caregiver).
“Ahh, quando arriverà il vaccino!” …ma vaffanculo, va.
Spero tanto di sbagliare le previsioni. Ai posteri l’ardua sentenza.